giovedì 6 gennaio 2011

Buona definizione a tutti !

Sapevo di aver fatto bene a partecipare a questi WS.

Il dado è tratto; da una quasi certezza ad una certezza: time is running out!

Sono sicuro che avrei potuto fare questo mestiere e bene. Non da essere uno dei 10 o 100 ma uno onesto oltre la media.

Purtroppo la vita mi ha portato a mischiare un po' troppo l'ordine delle cose e quando sarebbe stato possibile imboccare certe strade, l'età ti gioca contro.

Durante i WS ho visto molte cose, anche poco piacevoli ma tutte molto utili.

Ho anche potuto riflettere su alcuni miei limiti caratteriali che non aiuterebbero da giovane, figuriamoci adesso.

Il 2011 sarà l'anno della svolta ma sarà anche l'anno in cui la fotografia girerà da tentativo professionale a puro piacere personale. Senza compromessi, senza regole, senza ansie.

Solo per me e chi avrà voglia di contaminarsi.

Mi ritengo fortunato ad esser stato vicino a due grandi persone (oltre che fotografi), uniche ognuna nel loro contesto.

Ma è giunto il momento di accettare la realtà del mercato e i propri limiti e passare oltre.

Buona definizione a tutti!
Max

6 commenti:

  1. Ciao Max.
    Altre persone forse ti direbbero "ma noooo ma daiiii, se vuoi una cosa basta insistere e vedrai che la raggiungi..." insomma quelle bellissime frasi alla Coelho che ci piacciono a tutti ma alla fine, son frasi per coccolare il cuore ma non pertinenti alla realtà.
    Io credo che quando si ponderano le cose quella che sembra una sconfitta possa invece essere una vincita. Puntare sulla fotografia è una scommessa e puntare la vita su questa professione e come puntare tutto su un numero della roulette, se vinci sei contentissimo se perdi hai perso tutto, a volte non giocare è come vincere. Inoltre credo che la fotografia vissuta senza ansie ma con la libertà del fotoamatore sia molto più gradevole, se non si diventa un autore conosciuto è una vita davvero al limite del delirio e si finisce con l'odiare il primo amore. Così come fare l'attore o l'artista o il cantante,... se diventi una rockstar va bene ma sennò... :( piano bar a vita...
    Oltretutto al giorno d'oggi è anche possibile fotografare per diletto e provare cmq a vendere le proprie foto ai giornali, fare un progetto e proporlo a un ente, a un editore,... quindi io ti sprono a continuare a fare ricerca, a farti contaminare dai fotografi prof e non prof, a usare il mezzo come canale di sfogo, a cercare la creatività e se ci riesci anche a trarne soddisfazione e buoni frutti.

    Um mio insegnante, ora collega e maestro anche di vita teneva lezioni molto dure, anzichè incoraggiarci sembrava volesse allontanarci dalla fotografia, mentre gli altri ci incitavano lui con molta serenità ci induceva sottilmente a mollare. Naturalmente erano discorsi ad allievi di 20/25anni, quindi non centra nulla con il tuo caso. Cmq...dopo un po' di anni gli ho chiesto perchè fosse così duro. Lui mi hai risposto così:
    "Io in realtà faccio del bene, la fotografia di mestiere è per pochi, pochissimi, io disilludo, io scremo alla base, così quei pochi che insisteranno forse ce la faranno, ma quelli che decidono di smettere poi alla fine mi ringrazieranno perchè ho evitato di far crescere nel mondo persone che immancabilmente falliranno e non perchè non siano bravi ma perchè non c'è posto per tutti e si rovineranno la vita inseguendo un sogno che poi così sogno non è.
    Io tengo pulito il mondo per quel che posso." ;O)

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  2. Lo so che sembra "da stronzi" ma ora che ho quasi 20 anni di mestiere lo comprendo benissimo. Meglio falciare alla base che vedere gente che poi disperata cerca di tornare indietro ma non ha più tempo per ricrearsi un mestiere.

    Anche io non condisco la realtà non coloro il mestiere a rischio di sembrare incazzoso, ma perchè è davvero un lavoro che non si basa solo sulle capacità creative,... ci vuole molto di più e di questi tempi ci vuole anche qualcosa che io non saprei neanche insegnare. Vedo in giro bravi fotografi con la pora chiusa in faccia e vedo altri incapaci che però sono nel giro magico fare mostre e pubblicare sui giornali,.. Mi raccontavano di una fotografa chiamata da una photoeditor per un servzio di beauty di alto livello, chiedere agli assistenti dello studio dove si doveva svolgere il servzio, di fargli una luce beauty perchè lei non ne era capace, sapeva solo fare immagini "artistiche" ...tradotto "a cazzi suoi" e quindi non sapeva da che parte cominciare, così il set l'ha preparato il mio ex assistente e lei faceva click. Un altro racconto è quello di una rivista che chiama un fotografo di nome, un americano,... lui gira solo con il suo "direttore della fotografia" ;O))) nel senso che lui ha il nome per il fatto che ha fatto un po di cose "strane" pseudo artistiche e siccome è amichissimo di tal agente e di tal imprenditore è stato chiamato per fare moda e visto che lui non sa cos'è "la luce" paga un bravo fotografo che invece non ha nome ma sa il mestiere e lo spaccia per il suo direttore della fotografia, così la rivista per avere lui e il suo nome deve pagare il fotografo e il direttore della fotografia.
    Secondo voi son cose normali queste?
    Io non vi incito a mollare ma non vi spingo illudendovi, io vi avverto, vi racconto come sono le cose, vi invito a lavorare di relazioni e di contatti, la tecnica vabbhè. più ne sai meglio è,... ma al giorno d'oggi valgono molto di più i contatti che riuscirete ad allacciare. SITO E PORTFOLIO sempre pronti, cercate di "essere pubblicati" il più possibile, fate girare il nome ma non mischiatelo nelle mostriciattole da 4 soldi, fate solo i concorsi di alto livello, tiratevela, atteggiatevi e buona fortuna. ;O)
    Cmq, per ogni cosa e per continuare a picchiare la testa io sono qui. vale per tutti.
    Paolo

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  3. Paolo,
    il tuo essere reale ha contribuito marginalmente alla mia presa di coscienza, purtroppo ero solo in cerca di conferme e le ho trovate.

    Non mi sento affatto sconfitto se non solo dall'età e dal fatto di non essere capace a leccar culi.

    Non l'ho mai fatto nemmeno nella mia professione ed infatti ho impiegato 20 anni di carriera per arrivare a fare quello che ho fatto, che sto facendo e che farò.

    Credo (erroneamente, da nostalgico) solo nel lavoro e in una qualche giustizia divina che prima o poi si mostrerà.

    Forse l'unico dispiacere che ho è quello di non aver avuto una possibilità ... poi sarà la natura a fare il suo corso.

    Purtroppo ho capito (in realtà l'avevo già capito nella musica ma speravo fosse un pelo diverso) che conta più l'apparire che l'essere ed ecco il mio limite.

    Max

    PS: grazie per non aver detto: "ma noooooo !" :D

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  4. Vero, ... una mia amica che lavora in banca mi diceva proprio ieri che anche li,... non va avanti chi si impegna e si da da fare senza guardare orari e impegni, ma chi si sa mettere in luce, chi sa essere personaggio, chi riesce a dare l'idea di essere un leader, chi anzichè fare gli interessi dei clienti dicendo la verotà fa l'interesse della banca mentendo ai correntisti...
    e ho detto tutto! Insomma la cultura della tv ci ha contaminato e Corona vale di più della Montalcini. E' un calciatore è più pagato di un ricercatore. Che ci vogliamo fare?

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  5. Ehi Max,

    ma se ci pensi alla fine sconfitta o vittoria non sono parte di questo vocabolario della vita.

    voglio dire: l'importante è essere felici, mica essere fotografi. comunque uno ci riesca, è sempre rokkenroll

    a presto

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  6. Caro Jacopo,

    questa volta sono assolutamente in sintonia con te!

    Infatti penso che sarò molto più felice, produttivo e (forse) creativo senza assilli (o pippe mentali) particolari.

    Prendere coscienza dei propri limiti non è una sconfitta ... anzi !

    Good Luck e C U soon ! :)

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