venerdì 17 dicembre 2010

Nuditè, egalitè, fraternitè

Questa mattina su Twitter Franca Sozzani (qua il link al suo profilo e qua al mio) - direttrice di Vogue Italia per chi non lo sapesse - lasciava andare nell'etere un suo editoriale (sempre molto chic) sulla fotografia di nudo, e i calendari: "Sexy & cheap calendars: a mortifying commercial offer":
"Ma che bisogno c'è di involgarire anche il 2011? Escono ora calendari brutti con starlettes di non primissima categoria e fotografie infami. Una promozione commerciale che avvilisce le donne e chi le guarda."
La Sozzani però offre anche una soluzione diciamo "editoriale"
"Il nudo può essere magnifico e i vecchi Playboy ne erano la dimostrazione. Anche il Calendario Pirelli, mantenendo una vecchia tradizione di decenni, ha sempre puntato su grandi fotografi e grandi modelle e personaggi. Risultato? Pezzi da collezione."
Come ho avuto modo di scrivere nell'articolo "Natale, tempo di calendari (e di editoriali)" rispondendo alla Sozzani, quando la fotografia è "unaria" - cioè si occupa di un solo elemento, per dirla alla Roland Barthes in "Camera Chiara" - diventa pornografia.

I calendari, ma diciamo pure tutta la fotografia di nudo, sono ad alto rischio in questo senso a causa del loro contenuto forte (il sesso). (il resto dell'intervento lo trovate cliccando qua)

Ho un paio di domande per voi.

- Riuscite a distinguere una foto di nuda ben fatta da una mal fatta?
- Cosa scatta nella vostra mente nel primo caso, e cosa scatta nel secondo?
- Quali sono secondo voi le caratteristiche di una foto di che definireste accettabile/buona/interessante/elegante e quali invece quelle di una foto inaccettabile/volgare/pornografica?

Gli esempi non guastano (evitate di mettere link da siti porno, sarebbe troppo facile! :D )

5 commenti:

  1. E' interessante questo interrogativo.
    Personalmente credo di riuscire a distinguere una foto di nudo che contiene "qualcosa", rispetto ad una che contiene "una sola cosa", ma il vero problema è diventato trovare una foto di nudo che contenga qualcosa, che racconti qualcosa e che non sia soltanto uno sterile veicolo di stimoli ormonali.

    Millemila sedicenti fotografi che giornalmente cercano modelle su siti di scambio contatti tra fotografi e modelli, L'80% chiedono modelle per servizi di nudo artistico (o erotico / met art addirittura, niente popo' di meno).
    Basta poi guardare i profili dei fotografi in questione per vedere aborti incommentabili; foto che non pubblicherei nemmeno sotto tortura.

    Il problema è che la cultura media dell'immagine si è abbrutita talmente che si fatica a distinguere un nudo di Newton da un nudo di una qualsiasi rivista over 18. Se posti una foto mossa o sfocata su un forum te la criticano subito (anche se lo sfocato è funzionale ad un messaggio che vuoi trasmettere), ma se posti una gnocca ricevi elogi di ogni tipo anche se oltre alla gnocca non c'è niente d'altro.
    Espressione, luci, emozioni, studio degli sfondi e dell'ambientazione, cura dei particolari ... può mancare tutto ma se c'è una gnocca hai sfondato l'auditorium.

    Il problema è questo. Quindi se prendi una gnocca e fai un calendario con un minimo storico di cura degli scatti, automaticamente incontrerai il favore del pubblico.

    Chi compra un calendario della smandrappona di turno leggendo prima il nome del fotografo ?

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  2. Quando vedo una foto di un corpo nudo malfatta mi viene il nervoso, mi sa di violazione di intimità. Secondo me il nudo è una cosa fantastica e naturalissima, ma le modelle ed i modelli dovrebbero rifiutarsi di usare il proprio corpo per lavori indegni utili soltanto a soddisfare voglie più o meno sopite di foto-voyeur.

    Definire i canoni per una buona foto elegante o per una porcata solenne non è immediato, a volte il gusto estetico non è riconducibile ad un elenco di caratteristiche.
    Potrebbe risultare piacevole e garbata una foto di un nudo molto esplicito, come volgarissima e banale un vedo non vedo (che solitamente dovrebbe dare i risultati più"garbati").

    Il nudo è un genere estremamente complesso, basta una virgola per scadere. E' una fotografia a cui si può arrivare, non da cui si parte come fanno i mille inutili fotovoyeur di cui pullula il web ;-)

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  3. mi viene in mente una notizia che ho sentito tempo fa in cui alcuni turisti infastiditi dalle "vistose nudità" di una famosa statua (...ora non ricordo quale..) coprivano le parti intime con cappelli o pezzi di stoffa...:D
    io credo che il modo in cui ognuno vede la nudità è strettamente collegato con la cultura del posto in cui è nato, dall'educazione e dal proprio vissuto.
    se un tempo una donna scopriva le caviglie era considerata nuda ma allo stesso tempo nelle tribu africane era normale essere nudi... e ci sarebbero mille altri esempi di diversi concetti di nudità nel mondo e nel tempo.
    personalmente valuto una foto di nudo nello stesso identico modo in cui valuto una qualsiasi altra foto. secondo me esistono due filoni principali: uno in cui la nudità è collegata al sesso e l'altra in cui la nudità richiama altre cose come la bellezza ecc...e in tutti e due i casi se la foto mi comunica qualcosa e mi piace esteticamente è, di conseguenza, una foto che apprezzo... se invece non mi comunica nulla e non mi piace come è stata fatta...non mi piace punto e basta:D
    ci possono essere foto molto spinte e volgari in cui la volgarità ha un senso ed è funzionale a quello che l'autore vuole trasmettere come ci sono foto ritenute erotiche che non mi trasmettono nulla e trovo banali.
    ...ma alla fine anche le foto in cui in contenuto è solo ed esplicitamente il sesso..che male c'è?? il male sta nell'idea che abbiamo noi del sesso e di come la nostra cultura lo ha reso......!
    e per finire vi metto un link di un tipo che ho trovato per caso su flickr che potrebbe aprire la strada ad un nuovo genere: "il nudo demenziale" :DD (eheheh lo so che avreste preferito un link di una bella donzella;)))

    http://www.flickr.com/photos/joenatta/

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  4. Ogni mercato ha il suo cliente e quindi indefinibile cosa è buono e cosa no, ... occorrono chiavi di lettura diverse, occorre averne anche molte.
    Un Nudo di mapplethorpe può apparire volgarissimo ma anche artisticamente magnifico, schifoso e concettualmente sublime.
    Gino il camionista (poveri camionisti sempre citati verso il peggio) apprezzerà molto di più una foto becera della Arcuri che un nudo sulla spiaggia di Glaviano. Chi ha ragione e chi torto? Nessuno, ogni mercato ha i suoi estimatori. L'unico errore grande è fare qualcosa per un mercato che non lo sappia apprezzare. Quando realizzai i calendari di Milton, Bambola Ramona etc non mi sono buttato a fare dei glamour a mio piacere ma mi sono infomrato su che pubblico dovevo regolarmi, su chi compre certi calendari, anche perchè l'editore che mi ha pagato ovviamente li voleva vendere sti calendari, se avessi fatto un cosa troppo sopraffina non avrebbe stravenduto, stessa cosa se avessi fatto una roba troppo "popolare",... la mia decisione è stata quelle di tenermi a metà strada, glam elegante ma non troppo. Poi ovviamente c'è stata discussione nella scelta delle 12 immagini, io guardavo lo scatto nell'insieme ..corpo e ambiente e luci, l'editore guardava solo la quantità di pelle e le voleva più hard, l'agente di bambola guardava solo se era venuta bene di viso,... ognuno ragionava con il suo metro.
    E' importante quindi sapere a che pubblico ci si rivolge. Un altro esempio è che per il calendario di Milton ho scoperto che una buona parte di pubblico che compra calendari maschili è gay, quindi avrei dovuto vedere e imparare a guardare Milton con occhi da donna e con occhi da gay,...e per un eterosessuale non è stato facile, ma il professionista deve fare questo, adattarsi alla situazione e al cliente. Quando poi sarà abbastanza "cool" e conosciuto per uno stile potrà esprimersi maggiormente a suo piacere ..ma libero libero non lo è quasi mai ;O)

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  5. Bravi bravi discutete che poi riuniamo le risposte e traiamo le conclusioni

    Nel frattempo sul mio blog ( http://www.jacopomaino.com/blog/?p=109 ) ho approfondito la questione dopo che ho notato che non tutti ritenevano il calendario che ho portato in esempio (Vogue Paris 2011 visibile qua -> http://fashiongonerogue.com/vogue-paris-2011-calendar-daria-werbowy-mikael-jansson/ ) una cosa edificante, ben fatta, elegante.

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